Alberobello
“È difficile raccontare la purezza del cielo, in quella domenica sera, ad Alberobello: un cielo inesistente, puro connettivo di luce sulle prospettive fantastiche del paese. Di un trullo isolato si potrebbe parlare solo con i termini della cristallografia. Tutti i corpi solidi vi sono fusi mostruosamente per dar forma a un corpo nuovo, delicato, leggero”. Così scriveva Pier Paolo Pasolini di Alberobello in un articolo del 1951.